L'impianto di fermentazione dei rifiuti organici di Kirchstockach ha operato con grande successo per 25 anni (1997-2022).

Poiché l'impianto aveva raggiunto circa il 150% della sua capacità produttiva di progetto, la digestione anaerobica, che rappresentava il collo di bottiglia del processo, è stata ampliata con una terza vasca di idrolisi nel 2010/2011.

L'impianto si basa su una fermentazione a umido in due fasi. La sospensione organica depurata nell'unità di trattamento idromeccanico BTA® viene separata in una fase solida e una liquida. La fase liquida con un'alta percentuale di sostanze organiche già disciolte viene pompata direttamente in un reattore del metano. I solidi disidratati vengono mescolati con acqua di processo riciclata e immessi nelle vasche di idrolisi per sciogliere i componenti organici rimanenti. Dopo 2-4 giorni, la sospensione viene nuovamente disidratata. Anche la fase liquida viene ora alimentata al reattore del metano.

Il biogas prodotto viene convertito in calore ed elettricità in due unità di cogenerazione (ciascuna con 330 kWel). È prevista una terza unità per aumentare la capacità totale a 1 MW.

La fase liquida viene in gran parte restituita al processo e l'acqua in eccesso viene pre-depurata in un impianto di trattamento delle acque reflue interno. I residui dell'idrolisi disidratati, privi di impurità e a basso contenuto di sale, vengono ulteriormente stabilizzati nell'impianto di compostaggio interno dell'impianto insieme ad altri rifiuti verdi.